Le Pics Ensemble
in trio
Giulia Carlutti flauto
Irene Paglietti oboe
Hilary Sdrigotti clarinetto
SULL'ARIA... TRA TERRA E CIELO
PROGRAMMA
Paul de Wailly
Aubade
Christopher Ball
Four Dances
Joseph Friedrich Doppelbauer
Trio n. 1
Malcom Arnold
Divertimento
Gustav Holst
Terzetto
Le artiste
Le Pics Ensemble
Le Pics Ensemble è un doppio quintetto, archi e fiati, nato a giugno 2020, costituito da musiciste professioniste accumunate dalla voglia di mettersi in gioco, nonostante le avversità, dalla volontà di trasmettere e far conoscere la musica da camera per ensemble misto, in una veste interamente al femminile, dal pensiero che la musica non smetterà mai di appassionare e dal legame ad una terra, quella friulana. Forte è la spinta verso culture differenti, lo scopo de Le Pics ensemble è proprio quello di proporre al panorama concertistico locale, e non solo, programmi cameristici eterogenei, sia del passato che contemporanei, attraverso l'esplorazione di tutte le possibili combinazioni che questo organico permette.
Formato da musiciste che vantano collaborazioni con alcune tra le più importanti realtà orchestrali e teatrali italiane e straniere (Teatro alla Scala, Teatro Verdi di Trieste, Orchestra della Svizzera italiana, Orquesta Sinfonica de Yucatan, FVG Orchestra, Hong Kong Sinfonietta, Orchestra Filarmonica del Teatro comunale di Bologna, Teatro Sociale di Como), il decimino ha intrapreso da subito lo studio del repertorio originale per questa formazione e per organici inferiori come nonetti, ottetti e settimini, che fanno parte dell’offerta concertistica, fino al quintetto fiati e quintetto archi, trii e duetti, esibendosi per CarniArmonie, Associazione Rime Mute, Associazione Voci di donna, “Come l’acqua de fiumi” festival a Spilimbergo.
La volontà è quella di creare proposte concertistiche che vedano il susseguirsi di diverse formazioni sullo stesso palcoscenico, in modo da creare una varietà non solo di repertorio ma anche visiva e sonora. Organici diversi propongono sonorità e sensazioni diverse e questo fa sì che lo spettatore, abituato ad un mondo in cui gli stimoli sono molteplici e in continuo cambiamento, si ritrovi sempre invogliato all’ascolto.